Abbigliamento per bimbi: un’invenzione abbastanza recente.

Moda junior, il 2019 vale un fatturato da 3 miliardi. Basta questo dato per far comprendere quanta attenzione e risorse siano impiegate in un settore continuamente in crescita.

Ma è sempre stato così? Abbiamo sempre dato così tanta attenzione alle esigenze e alle differenze dei più piccoli rispetto al mondo dei grandi?

Fino all’epoca vittoriana, i bambini venivano sostanzialmente trattati e vestiti come dei piccoli adulti. Non esistevano tagli d’abito specifici per le bambine e per i bambini! Le linee erano le stesse, solo in misura ridotta. Le bimbe crescevano in corsetti più o meno costrittivi, per non parlare degli scomodissimi colletti elisabettiani.

Nel 1762, Rousseau scrisse L’Emilio, romanzo pedagogico in cui il filosofo sostiene l’importanza dell’educazione nella formazione dell’individuo: la natura buona dell’uomo viene corrotta da una cattiva educazione. Il libro ebbe un successone, ponendo le basi per la moderna pedagogia, e nel corso di un secolo sempre più educatori aderirono alle sue idee.

I bambini uscirono così dalla dimensione di piccoli adulti e vennero visti per quello che sono, creature da formare tenendo conto anche della loro indole e delle loro necessità, in primis il gioco. Ma è solo nel 1860 che nacque il concetto specifico di abbigliamento per bambini, che da qui in poi diventerà una vera e propria industria.

Incredibile vero?

Un abbraccio,
Manu